lunedì 20 gennaio 2014

Zaletti


Esco dalla stazione ferroviaria e respiro a pieni polmoni l'aria salmastra
mi sento a casa

camminando ascolto attentamente ogni suono di questa città
i passi sul selciato fatto di pietre secolari
i motori delle imbarcazioni che smuovono l'acqua
i gabbiani che lanciano acuti in cielo
la cantilena biascicata di questa simpatica "lingua"
i richiami dei natanti 
i saluti dei locali

qui la luce in ogni occasione rende magica ogni cosa
si riflette ovunque
dalle strade d'acqua sale ai palazzi
luccica sui vetri delle finestre piombate
fino ai tetti 
un gioco continuo e ritmato di zone d'ombra 

verde e azzurro sono i colori predominanti
ma poi c'è l'ocra dei mattoni e 
il bianco candido della pietra lavorata a merletto

i giardini sono scrigni preziosi nascosti da sguardi estranei
 accessibili solo ai pochi che li conoscono bene

il ritmo della vita qui è diverso
è cadenzato delle  maree 
e dal vento salato che s'infila fra gli edifici
avvolge la gente, la sospinge, nè alleggerisce il cammino

ti piace lasciati trasportare da quest'aria
la cerchi, la segui
sai che troverai con essa il varco che placherà 
la smania di vedere, ancora una volta, l'orizzonte aperto
potrai memorizzare come nuova quell'immagine 
per  poterla ricordare nei giorni nostalgici e di lontananza

ancora una via, ancora una svolta, ancora un gradino

entro nel buio d'un cunicolo stretto e vedo la luce nel fondo 
 è come una stella bianca nella notte blu
la raggiungo e trattengo il respiro
emergo in quella che da sempre è una sorpresa per gli occhi
una sorpresa che lascia senza fiato

dinnanzi a me
s'apre in tutta la sua meraviglia,  il canale della Giudecca
e mi sento rinascere

adoro questa città
adoro Venezia

                   Venezia, settembre 2013



ZALETTI

RICETTA
di Annamaria
una venexiana doc

-tra parentesi gli ingredienti sostitutivi per veganizzare la ricetta-

gr 100 di farina di mais fioretto
gr 200 di farina bianca
gr 100 di burro morbido (oppure gr 80 di olio d'oliva)
gr 70 di zucchero di canna
n.3 rossi d'uovo (oppure 3 cucchiaini di amido di mais )
1 cucchiaino di lievito per dolci
gr 100 di uvetta 
1 manciata di pinoli
1/2 bicchiere di latte (o latte di riso o soia)
rum q.b.
zucchero a velo q.b.




Far rinvenire l'uvetta in acqua calda e un goccio di rum. Amalgamare il burro (o l'olio) con lo zucchero fino ad ottenere una spuma a cui si aggiungono i rossi d'uovo (o l'amido di mais), il latte  a temperatura ambiente e le farine con il lievito  e per ultimi l'uvetta scolata dal liquido di ammollo e i pinoli. 
Con l'aiuto di due cucchiai, prendete una noce di pastella e mettete sulla teglia del forno coperta da carta-forno. Forno già caldo a 150°C per 7 minuti, girate sottosopra i biscotti e lasciate cuocere per altri 7 minuti.
Fra una infornata e l'altra conservare la pastella in frigo. 
Quando freddi, spolverizzateli con una pioggia di zucchero a velo.




11 commenti:

  1. Mi intriga la versione vegan, la proverò presto!
    amelie

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  2. Come si fa a non essere innamorati di Venezia ! Se penso che ci sono veneti che vanno ad Amsterdam e la decantano....e non sono mai stati seriamente in visita a Venezia !!! Anch'io ho rifatto di recente gli zaleti. Nella mia famiglia son sempre richiesti. Ciao Mari !!

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  3. L'odore di salmastro...che meraviglia, senza non saprei vivere!
    Da provare anche questi dolcetti, adoro la farina di mais in preparazioni dolci e sono certa che anche questi mi conquisterebbero ^_^
    Buona settimana <3
    la zia Consu

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  4. Mi hai fatto venire voglia di partire ma per il momento non si può,mi sfogherò con questi dolcetti,ciao

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  5. Hai descritto benissimo le sensazioni che provo anch'io ogni volta che torno a Venezia... io ci aggiungo anche la bellissima sensazione di non essere più dipendenti dal tempo che scorre in modo diverso... buoni i zaleti! Da tantissimo che non li mangio!

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  6. La foto di Venezia è bellissima come questi dolci che sanno di buono.

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