Esco dalla stazione ferroviaria e respiro a pieni polmoni l'aria salmastra
mi sento a casa
camminando ascolto attentamente ogni suono di questa città
i passi sul selciato fatto di pietre secolari
i motori delle imbarcazioni che smuovono l'acqua
i gabbiani che lanciano acuti in cielo
la cantilena biascicata di questa simpatica "lingua"
i richiami dei natanti
i saluti dei locali
qui la luce in ogni occasione rende magica ogni cosa
si riflette ovunque
dalle strade d'acqua sale ai palazzi
luccica sui vetri delle finestre piombate
fino ai tetti
un gioco continuo e ritmato di zone d'ombra
verde e azzurro sono i colori predominanti
ma poi c'è l'ocra dei mattoni e
il bianco candido della pietra lavorata a merletto
il bianco candido della pietra lavorata a merletto
i giardini sono scrigni preziosi nascosti da sguardi estranei
accessibili solo ai pochi che li conoscono bene
il ritmo della vita qui è diverso
è cadenzato delle maree
e dal vento salato che s'infila fra gli edifici
avvolge la gente, la sospinge, nè alleggerisce il cammino
ti piace lasciati trasportare da quest'aria
la cerchi, la segui
sai che troverai con essa il varco che placherà
la smania di vedere, ancora una volta, l'orizzonte aperto
la smania di vedere, ancora una volta, l'orizzonte aperto
potrai memorizzare come nuova quell'immagine
per poterla ricordare nei giorni nostalgici e di lontananza
ancora una via, ancora una svolta, ancora un gradino
entro nel buio d'un cunicolo stretto e vedo la luce nel fondo
è come una stella bianca nella notte blu
la raggiungo e trattengo il respiro
emergo in quella che da sempre è una sorpresa per gli occhi
una sorpresa che lascia senza fiato
dinnanzi a me
s'apre in tutta la sua meraviglia, il canale della Giudecca
s'apre in tutta la sua meraviglia, il canale della Giudecca
e mi sento rinascere
adoro questa città
adoro Venezia
ZALETTI
RICETTA
di Annamaria
una venexiana doc
una venexiana doc
-tra parentesi gli ingredienti sostitutivi per veganizzare la ricetta-
gr 100 di farina di mais fioretto
gr 200 di farina bianca
gr 100 di burro morbido (oppure gr 80 di olio d'oliva)
gr 70 di zucchero di canna
n.3 rossi d'uovo (oppure 3 cucchiaini di amido di mais )
1 cucchiaino di lievito per dolci
gr 100 di uvetta
1 manciata di pinoli
1/2 bicchiere di latte (o latte di riso o soia)
rum q.b.
zucchero a velo q.b.
Far rinvenire l'uvetta in acqua calda e un goccio di rum. Amalgamare il burro (o l'olio) con lo zucchero fino ad ottenere una spuma a cui si aggiungono i rossi d'uovo (o l'amido di mais), il latte a temperatura ambiente e le farine con il lievito e per ultimi l'uvetta scolata dal liquido di ammollo e i pinoli.
Con l'aiuto di due cucchiai, prendete una noce di pastella e mettete sulla teglia del forno coperta da carta-forno. Forno già caldo a 150°C per 7 minuti, girate sottosopra i biscotti e lasciate cuocere per altri 7 minuti.
Fra una infornata e l'altra conservare la pastella in frigo.
Quando freddi, spolverizzateli con una pioggia di zucchero a velo.
Quando freddi, spolverizzateli con una pioggia di zucchero a velo.
buonissimi!
RispondiEliminae si! ...conquistano! ;-)
EliminaMi intriga la versione vegan, la proverò presto!
RispondiEliminaamelie
...fammi sapere! ;-)
EliminaCome si fa a non essere innamorati di Venezia ! Se penso che ci sono veneti che vanno ad Amsterdam e la decantano....e non sono mai stati seriamente in visita a Venezia !!! Anch'io ho rifatto di recente gli zaleti. Nella mia famiglia son sempre richiesti. Ciao Mari !!
RispondiElimina...anche qui chiedono sempre il bis!
EliminaL'odore di salmastro...che meraviglia, senza non saprei vivere!
RispondiEliminaDa provare anche questi dolcetti, adoro la farina di mais in preparazioni dolci e sono certa che anche questi mi conquisterebbero ^_^
Buona settimana <3
la zia Consu
ti conquistano, credi a me! ;-)
EliminaMi hai fatto venire voglia di partire ma per il momento non si può,mi sfogherò con questi dolcetti,ciao
RispondiEliminaHai descritto benissimo le sensazioni che provo anch'io ogni volta che torno a Venezia... io ci aggiungo anche la bellissima sensazione di non essere più dipendenti dal tempo che scorre in modo diverso... buoni i zaleti! Da tantissimo che non li mangio!
RispondiEliminaLa foto di Venezia è bellissima come questi dolci che sanno di buono.
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